Letture 2011 | |
Segno e disegno
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Questo libro narra la storia dell’alfabeto. Una storia affascinante e ai confini dell’incredibile. Si è sempre saputo, già dall’antichità, che le lettere dell’alfabeto greco e poi romano, tuttora in uso, derivavano dai segni di scrittura semitici, i quali erano a loro volta il frutto di una secolare stìlizzazione di pittogrammi originari, cioè di immagini e disegni che solo in seguito divennero meri segni convenzionali. Ma nessuno, prima di Alfred Kallir, aveva effettivamente potuto ricostruire questa vicenda dalle prime immagini del paleolitico sino a noi, attraverso un confronto magistrale con tutti i sistemi di scrittura via via inventati dall’uomo. Il risultato è stupefacente e tale da modificare molte abituali credenze sulla scrittura. Anzitutto Kallir ne mostra l’antichità coeva con i suoni della lingua, poi lo straordinario valore iconico e simbolico; quindi dimostra che il nostro alfabeto, nella successione non casuale dei suoi segni, raffigura una ben precisa fase dell’evoluzione umana e narra una storia di domesticazione in cui le valenze magiche, cosmiche e sessuali dei simboli scritti stanno in primo piano; infine solleva l’ipotesi che la scrittura documenti l’esistenza di un inconscio collettivo dell’umanità tuttora operante nei sistemi di comunicazione e che trova conforto anche in talune tesi psicanalitiche. In tal modo Kallir apre la via a una nuova disciplina scientifica, che propone di chiamare ‘semantica bisferica” o “semasiologia bisferica”, dedicata allo studio delle corrispondenze profonde che legano i segni visivi della scrittura con i segni uditivi della parola. Di questo originale campo d’indagine e della sua fecondità per la filosofia e le scienze della comunicazione e del linguaggio Kallir offre una documentazione sterminata e in tutti i sensi straordinaria, la cui semplice e innegabile evidenza al tempo stesso emoziona e stupisce il lettore moderno, del tutto ignaro del senso profondo dei segni di scrittura, ai suoi occhi insignificanti e indifferenti, che quotidianamente usa.
Ufficiale di artiglieria di origine austriaca ma inglese di nazionalità, Alfred Kallir è morto a Londra nel 1988. Decifratore eccezionalmente abile e scioglitore di enigmi, egli lavorava nel controspionaggio militare britannico durante il secondo conflitto mondiale quando incominciò a interessarsi delle lettere dell’alfabeto, notando l’effetto straordinario che aveva sugli inglesi la lettera “V” usata da Winston Churchill come simbolo di vittoria. All’origine delle lettere dell’alfabeto Kalljr ha dedicato tutte le sue ricerche, compendiando un immenso materiale di analisi in Segno e disegno. |