Questo
libro narra la storia dell’alfabeto. Una storia affascinante e
ai confini dell’incredibile. Si è sempre saputo, già
dall’antichità, che le lettere dell’alfabeto greco
e poi romano, tuttora in uso, derivavano dai segni di scrittura
semitici, i quali erano a loro volta il frutto di una secolare
stìlizzazione di pittogrammi originari, cioè di
immagini e disegni che solo in seguito divennero meri segni
convenzionali. Ma nessuno, prima di Alfred Kallir, aveva
effettivamente potuto ricostruire questa vicenda dalle prime immagini
del paleolitico sino a noi, attraverso un confronto magistrale con
tutti i sistemi di scrittura via via inventati dall’uomo. Il
risultato è stupefacente e tale da modificare molte abituali
credenze sulla scrittura. Anzitutto Kallir ne mostra l’antichità
coeva con i suoni della lingua, poi lo straordinario valore iconico e
simbolico; quindi dimostra che il nostro alfabeto, nella successione
non casuale dei suoi segni, raffigura una ben precisa fase
dell’evoluzione umana e narra una storia di domesticazione in
cui le valenze magiche, cosmiche e sessuali dei simboli scritti
stanno in primo piano; infine solleva l’ipotesi che la
scrittura documenti l’esistenza di un inconscio collettivo
dell’umanità tuttora operante nei sistemi di
comunicazione e che trova conforto anche in talune tesi
psicanalitiche. In tal modo Kallir apre la via a una nuova disciplina
scientifica, che propone di chiamare ‘semantica bisferica”
o “semasiologia bisferica”, dedicata allo studio delle
corrispondenze profonde che legano i segni visivi della scrittura con
i segni uditivi della parola. Di questo originale campo d’indagine
e della sua fecondità per la filosofia e le scienze della
comunicazione e del linguaggio Kallir offre una documentazione
sterminata e in tutti i sensi straordinaria, la cui semplice e
innegabile evidenza al tempo stesso emoziona e stupisce il lettore
moderno, del tutto ignaro del senso profondo dei segni di scrittura,
ai suoi occhi insignificanti e indifferenti, che quotidianamente usa.
Ufficiale
di artiglieria di origine austriaca ma inglese di nazionalità,
Alfred Kallir è morto a Londra nel 1988. Decifratore
eccezionalmente abile e scioglitore di enigmi, egli lavorava nel
controspionaggio militare britannico durante il secondo conflitto
mondiale quando incominciò a interessarsi delle lettere
dell’alfabeto, notando l’effetto straordinario che aveva
sugli inglesi la lettera “V” usata da Winston Churchill
come simbolo di vittoria. All’origine delle lettere
dell’alfabeto Kalljr ha dedicato tutte le sue ricerche,
compendiando un immenso materiale di analisi in Segno e disegno.
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